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Codice ATECO

Il codice ATECO rappresenta un sistema di classificazione delle attività economiche elaborato dall’ISTAT a fini statistici, ma utilizzato anche per altre finalità amministrative e ai fini fiscali.

A partire dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore la nuova struttura della classificazione ATECO, utilizzata operativamente a partire dal mese di aprile.

L’attribuzione del corretto codice ATECO, in base alla tipologia di attività esercitata, risulta importante per tutte le aziende, ma ancor di più per le partite IVA in regime forfettario.

Cos’è il codice ATECO?

Il codice ATECO consiste in una combinazione di numeri e lettere che identifica l’attività economica svolta.

Ad esempio, chi intende aprire una partita IVA come programmatore informatico, dovrà scegliere il codice ATECO 62.10.00. Se si intende svolgere attività di ristorazione con somministrazione, bisognerà utilizzare il codice ATECO 56.11.11.

Si tratta di un elemento indispensabile per ogni attività economica: ditte individuali, società e professionisti sono classificati mediante uno specifico codice ATECO, assegnato in base all’attività svolta.

L’attribuzione del codice ATECO avviene in fase di apertura della partita IVA. Bisogna indicarlo all’Agenzia delle Entrate o alla Camera di Commercio, sulla base della lista ufficiale messa a disposizione dall’ISTAT e aggiornata a partire dal 1° gennaio 2025.

 

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Dove si trova il codice ATECO?

Per trovare il codice ATECO previsto per l’attività svolta si può utilizzare l’apposito motore di ricerca messo a disposizione dall’ISTAT.

Per le partite IVA già in attività, il codice può essere reperito nel certificato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate o tramite la Visura Camerale.

Codice ATECO in regime forfettario: perché è importante?

Per le partite IVA in regime forfettario il codice ATECO rappresenta un elemento fondamentale anche per calcolare l’imposta sostitutiva dovuta.

A ciascun codice ATECO è infatti attribuito un coefficiente di redditività, cioè la percentuale di “forfettizzazione” del reddito prodotto nell’anno.

Questo valore viene utilizzato per determinare la base imponibile, impiegata poi per il calcolo dell’imposta del 15 per cento o del 5 per cento.

La tabella con i coefficienti di redditività previsti in base ai diversi codici ATECO è allegata alla legge n. 190/2014 ed è messa a disposizione anche dall’Agenzia delle Entrate.

Di seguito i principali:

  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio: radice codice ATECO 10-11, coefficiente di redditività 40 per cento;
  • Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari e assicurativi: radice codice ATECO (64 - 65 - 66) - (69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75) - (85) - (86 - 87 - 88), coefficiente di redditività 78 per cento;
  • Altre attività economiche: radice codice ATECO (01 - 02 - 03) - (05 - 06 - 07 - 08 - 09) - (12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33) - (35) - (36 - 37 - 38 - 39) - (49 - 50 - 51 - 52 - 53) - (58 - 59- 60- 61 - 62 - 63) - (77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82) - (84) - (90 - 91 - 92 - 93) - (94 - 95 - 96) - (97 - 98) - (99), coefficiente di redditività 67 per cento.

La tabella dei codici ATECO per il regime forfettario non è ancora stata aggiornata alla luce della nuova classificazione operativa dal 1° gennaio 2025. Si attende dunque una revisione normativa specifica per adattare le regole vigenti.

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