In caso di errori in fattura che hanno portato all’indicazione di un importo più alto di quello dovuto dal proprio cliente, si può emette una nota di credito.
Non deve essere confusa con la nota di debito, né con la fattura.
La nota di credito è un documento fiscale utilizzato per correggere errori in una fattura già emessa e inviata e che ha portato all’incasso o alla richiesta al cliente di un importo superiore a quello dovuto.
Si tratta in sostanza di una nota di rettifica a favore del cliente, che può essere usata se, ad esempio:
La nota di credito permette di intervenire in caso di fatture errate, nelle quali sono stati inseriti elementi “a sfavore” del cliente.
Con la sua emissione si riduce quindi il saldo dovuto dal cliente o, in caso di reso, si genera un rimborso in suo favore.
La nota di debito invece si usa nei casi opposti, cioè quando l’errore ha portato all’indicazione di un importo più basso in fattura. La correzione aumenta quindi il saldo dovuto dal cliente.
Questa la differenza principale tra le due tipologie di note di variazione: in caso di rettifica a credito diminuisce l’importo che il cliente deve pagare, mentre in caso di rettifica a debito l’importo dovuto e da incassare aumenta.
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È importante evidenziare che la nota di credito è diversa dalla fattura. Quest’ultima rappresenta il documento originario, necessario per attestare un’operazione e per richiederne il pagamento al cliente.
La nota di credito non può essere emessa da sola per una vendita, ma solo in riferimento a una fattura già esistente, i cui estremi devono essere indicati nel documento rettificativo.