Tutti i lavoratori, autonomi, professionisti e dipendenti, devono pagare i contributi previdenziali.
Si tratta di importi che servono a finanziare la pensione futura, ma anche gli eventi di malattia, maternità o ad esempio la disoccupazione o la cessazione dell’attività.
Per i forfettari è fondamentale conoscere le regole per calcolare i contributi INPS. Si tratta di una delle voci che incidono maggiormente sulla calcolo della convenienza del regime agevolato, sia considerando le regole di deducibilità dal reddito che la possibilità di presentare domanda di riduzione.
I contributi INPS sono versamenti obbligatori, dovuti al principale Ente di previdenza italiano, che servono per la copertura pensionistica e assistenziale.
Tutte le partite IVA sono obbligate a pagare i contributi, secondo le regole previste dalla gestione INPS di riferimento e in base alla categoria professionale di appartenenza.
Pagare regolarmente i contributi è quindi essenziale per garantirsi una pensione futura, ma anche per poter accedere ad alcune tutele nel corso della vita lavorativa, dalla malattia alla maternità, fino all’ISCRO in caso di cali di fatturato per i professionisti o l’IND-COM per la cessazione definitiva delle attività commerciali.
I titolari di partita IVA che operano con il regime forfettario pagano i contributi in base alle specifiche regole previste dall’INPS.
I professionisti senza cassa devono iscriversi alla Gestione separata INPS. I contributi sono calcolati in percentuale sul reddito imponibile, cioè sul fatturato moltiplicato per il coefficiente di redditività previsto in base al codice ATECO di appartenenza.
Per il 2025 si applicano le seguenti aliquote contributive:
L’aliquota contributiva totale è quindi pari a 26,07 per cento.
Per i forfettari che versano i contributi INPS alla Gestione artigiani e commercianti è previsto un sistema misto:
I forfettari iscritti alla Gestione INPS artigiani e commercianti possono richiedere la riduzione dei contributi INPS da versare pari al 35 per cento. Per le attività avviate nel 2025, lo sconto è pari al 50 per cento per i primi 36 mesi di attività.
Il termine entro quando i forfettari devono versare i contributi INPS segue le regole specifiche delle diverse gestioni.
Per gli iscritti alla Gestione separata INPS le scadenze sono le stesse previste per le imposte sui redditi:
Per gli iscritti alla Gestione artigiani e commercianti, i contributi fissi si versano in quattro rate trimestrali entro le seguenti scadenze:
I contributi a percentuale, invece, seguono le stesse scadenze del 30 giugno e 30 novembre, come per la Gestione Separata.
I contributi sono l’unica tipologia di spesa ammessa in deducibilità per i forfettari. Questo significa che gli importi versati nell’anno saranno interamente deducibili dal reddito imponibile, prima di calcolare l’imposta sostitutiva dovuta.
Il reddito imponibile si calcola infatti moltiplicando il fatturato lordo per il coefficiente di redditività e sottraendo i contributi INPS, sia per gli iscritti alla Gestione separata che per artigiani e commercianti.
Scopri la procedura completa per il calcolo della tassazione in regime forfettario.