Autore: Fatture in Cloud
Dal 1° gennaio 2024 tutti i contribuenti in regime forfettario hanno l'obbligo di fatturazione elettronica. Per chi non lo rispetta, sono previste sanzioni.
Vediamo nel dettaglio quali sono le disposizioni e come un forfettario può adeguarsi all'obbligo, iniziando ad emettere, ricevere e conservare fatture elettroniche.
L’obbligo di fatturazione elettronica è uno dei pochi obblighi in vigore per i forfettari e impone di emettere, ricevere e conservare fatture in formato elettronico.
È stato introdotto dall’articolo 18 del decreto-legge n.36/2022, di attuazione delle "ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)". Tale decreto, infatti, abolisce l’esonero di cui godevano precedentemente i soggetti che:
Ecco quali sono state le principali tappe di introduzione dell’obbligo.
Dal 1° gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica è in vigore per tutti i contribuenti in regime forfettario, indipendentemente dai ricavi o compensi percepiti nell’anno precedente.
Tale misura ha posto fine al regime transitorio che nel 2023 esonerava dell’obbligo i forfettari che nel 2022 avevano erano rimasti al di sotto dei 25.000€ di compensi o ricavi.
A chiarire l’applicazione di tale regime transitorio era stata l’Agenzia delle Entrate, con a Faq 150 del 22 dicembre 2022.
L’obbligo di emettere, ricevere e conservare fatture elettroniche era entrato in vigore il 1° luglio 2022 solo per i forfetttari che nell'anno precedente avevano percepito ricavi o compensi superiori a 25.000€.
I forfettari devono emettere fattura elettronica rispettando i termini in vigore per tutti gli altri contribuenti, che possiamo riassumere nel seguente modo:
Se un forfettario non emette fattura elettronica, oppure la invia in ritardo, incorre in una sanzione del 5% dei corrispettivi non documentati.
Se la violazione però non ha impatti sulla determinazione del reddito, si applica la sanzione fissa compresa da un minimo di 250 ad un massimo di 2.000 euro.
Queste sanzioni, aggiornate dal 1° settembre 2024 dalla riforma fiscale, accomunano i forfettari a tutti coloro che fatturano operazioni esenti, non imponibili e non soggetta a IVA.
Un'intera raccolta di risorse dedicata a te
Guide, informazioni e consigli per gestire al meglio la tua attività in regime forfettario.
Di seguito una breve rassegna delle domande più comuni dei forfettari che si accingono alla fatturazione elettronica.
Innanzitutto serve avere un software in grado di creare la fattura in linguaggio XML (il formato richiesto dalla normativa) e di inviarla al Sistema di Interscambio (SdI).
Esistono molti software sul mercato, alcuni gratutiti ma essenziali (come il Software di compilazione Fattura Elettronica dell'Agenzia delle Entrate), altri più completi e funzionali, come il software per forfettari Fatture in Cloud.
Poi bisogna compilare la fattura elettronica: molti campi sono uguali a quelli delle fatture cartacee, altri sono diversi. Inoltre, alcune diciture e valorizzazioni della fattura elettronica sono peculiari per i forfettari.
Infine, è necessario apporre la firma digitale e inviare la fattura al SdI.
All'inizio la procedura può sembrare ostica, ma presto diventerà più agevole e consentirà di risparmiare diverso del tempo ora dedicato all'emissione di fatture cartacee.
Per ulteriori informazioni, leggi la guida passo passo alla compilazione della fattura elettronica in regime forfettario.
Puoi ricevere fatture elettroniche:
Scopri di più nel capitolo "come ricevere fatture elettroniche in regime forfettario".
È necessaria la conservazione digitale a norma per 10 anni.
Si tratta di un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento.
Alcuni software, come Fatture in Cloud, mettono in automatico le fatture inviate e ricevute in conservazione: non dovrai preoccuparti di nulla.
Leggi altro nel capitolo dedicato alla conservazione fatture elettroniche per i forfettari.
Questo contenuto è aggiornato al 2024.