Autore: Fatture in Cloud
Emettere una fattura elettronica è come andare in bicicletta: le prime volte sembra difficile, ma poi s’impara e a un certo punto diventa naturale. E noi siamo qui per aiutarti a ingranare: in questo capitolo ti mostreremo come si fa una fattura elettronica in regime forfettario e un esempio di come dovrebbe essere una volta pronta.
Per emettere fattura elettronica è necessario avere un software di fatturazione elettronica. Si tratta di un apposito programma che genera la fattura in XML (il linguaggio informatico richiesto dalla normativa) e la invia al Sistema di Interscambio o SdI (che esamina la fattura e la recapita al destinatario).
Molti di questi software sono accessibili a tutti, sia come semplicità d’uso, sia in termini di costi. Se non sai quale scegliere, leggi l’ultimo capitolo di questa guida, dove ti aiutiamo a capire qual è il software di fatturazione più adatto alle tue esigenze.
Una volta deciso il software, è giunto il momento compilare la fattura.
Indica il tuo:
Inoltre, configura il tuo profilo di fatturazione con:
Utilizzando alcuni software, ad esempio Fatture in Cloud, programma per le fatture in regime forfettario, non dovrai ripetere sempre queste operazioni: ti basterà impostare i dati solo la prima volta, per poi averli applicati in automatico a tutte le fatture successive.
Ora passiamo al destinatario della fattura; di lui dovrai specificare:
Una volta impostati i dati, li potrai salvare in rubrica e inserire con un clic nelle fatture successive indirizzate allo stesso destinatario: risparmierai tempo e ridurrai il rischio di errori.
Veniamo ora ai dati che caratterizzano la singola fattura:
Sulle fatture di importo superiore a 77,47€ i forfettari devono applicare l’imposta di bollo di 2€, come da regola generale.
L’imposta di bollo in fattura elettronica deve essere indicata tramite la valorizzazione a “SI” del campo “Bollo Virtuale”.
Al termine di ogni trimestre solare, all’interno della tua area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, troverai un elenco delle fatture assoggettate all’imposta di bollo e l’importo da versare tramite indicazione dell’IBAN o modello F24. Per i dettagli, leggi il capitolo dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche.
Se ora hai l’abitudine di apporre la marca da bollo “tradizionale” (cartacea) sulle fatture, tutte le volte affronti questo processo:
Invece, ricorrendo all’imposta di bollo virtuale, ti basterà specificare l’apposizione all’interno della fattura e procedere al versamento del corrispettivo di tutti bolli in un secondo momento e con un’unica operazione: molto comodo, vero?
Infine, come nelle fatture cartacee, ricordati di inserire le diciture obbligatorie:
Per semplificarti la vita, software ti permettono di specificare le diciture nelle impostazioni della fattura e di ritrovarle sempre, senza doverle inserire a mano ogni volta. Ecco l’esempio di una fattura elettronica per regime forfettario compilata con tutti i dati che abbiamo elencato.
Una volta compilata la fattura, la dovrai:
In alcuni software, come in Fatture in Cloud, basta un clic per compiere entrambe le operazioni.
La procedura che abbiamo descritto contiene gli step fondamentali per emettere una fattura elettronica verso un’altra Partita IVA (impresa o professionista) o un privato senza partita IVA.
Nel caso della Pubblica Amministrazione, dovrai compilare anche altri campi e tenere conto di alcune situazioni che si potrebbero verificare dopo l’invio della fattura: puoi approfondire l’argomento nel capitolo sulla come fatturare alla PA.
Mentre si compila una fattura, può capitare di commettere errori. Te ne puoi accorgere subito, oppure quando l’hai già inviata. Non preoccuparti, nulla è perduto: ogni errore ha una sua possibile soluzione, che puoi approfondire nella guida sulla correzione di una fattura elettronica sbagliata.
Proseguiamo nella guida e vediamo come ricevere le fatture elettroniche dei tuoi clienti con la massima comodità e semplicità.
Questo contenuto è aggiornato al 2022.