Autore: Fatture in Cloud
Il vecchio regime dei minimi è stato ormai messo da parte in favore del nuovo regime forfettario.
Con la legge di stabilità 2018 il regime forfettario, nato nel 2015 per favorire le aperture della partita IVA, è stato confermato. Con questo regime agevolato disponi di un’aliquota sostitutiva del 15% particolarmente vantaggiosa ed è stato modificato il limite di reddito annuo che non deve essere superato; ad oggi questo limite varia in relazione al codice Ateco dell’attività svolta.
Il vecchio regime dei minimi a oggi è da considerarsi abrogato, ma rimane comunque valido per i titolari di partita Iva che lo hanno scelto entro il 2015.
Fino al 31 dicembre 2018 l’accesso al regime forfettario come regime agevolato, nonché il suo mantenimento negli anni successivi, era possibile per i soggetti che soddisfano i seguenti requisiti:
Per effetto delle modifiche apportate dalla Legge n. 145/2018 sono stati abrogati i due requisiti relativi ai beni strumentali e alle spese per lavoro dipendente, mentre il limite dei ricavi e dei compensi è stato innalzato a € 65.000 per tutte le attività.
Le modifiche decorrono dall’1° gennaio 2019, pertanto per coloro che sono già in attività i requisiti vanno verificati sulla base dei dati dell’anno precedente (2018) mentre per chi intende iniziare una nuova attività, i requisiti vanno verificati su dati presunti.
Non possono aderire al nuovo regime forfettario 2019 coloro i quali:
Ma quali sono gli effettivi vantaggi per i contribuenti che decidono di aderire al regime forfettario?
Adottare il regime forfettario non sempre risulta conveniente anche in presenza di un'aliquota sostitutiva sicuramente appetibile. Questo perché la base imponibile è calcolata a forfait indipendentemente dalla struttura dei costi sostenuti. Quest’ultima caratteristica potrebbe determinare un aggravio di tassazione con l’adozione del regime forfettario laddove tu abbia un modello di business con marginalità esigua.
Non dimenticare che la cessazione del regime forfettario avviene a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche solo uno dei requisiti di accesso stabiliti dalla legge.
Consulta anche: Regime Forfettario - la Guida completa
Nel regime ordinario la tassazione viene determinata in maniera progressiva, basandosi sulle aliquote IRPEF previste per quell’anno fiscale.
Da tempo le aliquote sono stabilite nei seguenti scaglioni:
E’ particolarmente indicato nel caso in cui tu abbia molte spese da scaricare e, allo stesso tempo, hai un guadagno netto troppo elevato.
Il regime semplificato è meno dispendioso rispetto al regime ordinario, in quanto ha la funzione esclusiva di monitorare l’andamento economico, ovvero i costi e i ricavi che sono di competenza di ogni esercizio.
Vi possono rientrare tutte le imprese individuali e le società di persone se i loro ricavi nell'arco di 1 anno solare non superano i seguenti limiti:
I professionisti non hanno invece alcun limite di ricavi da rispettare. Le nuove imprese che aprono la Partita IVA nel 2019 entrano nel regime contabile semplificato se, al momento dell'istanza per l'attribuzione del numero di partita IVA viene indicato un volume d’affari presunto che non superi le soglie di ricavi sopra indicate.
Se l’impresa svolge più di un’attività, si prenderà in considerazione l’attività prevalente, ovvero quella che produce il maggior ricavo.
Gli obblighi dei contribuenti riguardano:
Come detto in precedenza il regime forfettario ha molti vantaggi, per questo è preferibile al regime ordinario o semplificato.
I casi in cui ti consigliamo questi ultimi sono: