Capitolo 4

I vantaggi del forfettario 2025: semplificazioni contabili e fiscali

Dalle semplificazioni sull’IVA a quelle in materia di imposte sui redditi. In questo capitolo scopriremo quali sono i vantaggi, se ci sono obblighi contabili e cosa richiede la fatturazione nel regime forfettario.

Autore: Fatture in Cloud

I vantaggi per chi sceglie il forfettario non si limitano ad un’aliquota conveniente: con questo regime fiscale, infatti, hai diritto anche a una serie di semplificazioni contabili e fiscali. Detta così può sembrarti poca cosa ma, fidati, non lo è.

Innanzitutto risparmierai moltissimo tempo (e se sei un lavoratore autonomo, non dobbiamo certo spiegarti quanto il tempo sia un bene prezioso). Ma non solo. Si ridurranno sensibilmente anche le spese per il commercialista: la gestione contabile di un forfettario non è infatti paragonabile a quella di un regime ordinario.

Ma andiamo con ordine. Le semplificazioni di cui puoi beneficiare riguardano l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e le imposte sui redditi. Nei prossimi paragrafi ti sveliamo tutti i dettagli!

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Vantaggi del regime forfettario: le semplificazioni ai fini IVA

Tra i principali vantaggi del regime forfettario vi sono le semplificazioni relative all'IVA. 
Se applichi questo regime:

  • non devi addebitare l’IVA in fattura ai tuoi clienti, né detrarre l’imposta assolta sugli acquisti.
    Quando stabilisci il prezzo per un tuo lavoro, non dovrai aggiungere l’IVA, come invece deve fare chi è in regime ordinario. Questo può renderti più appetibile agli occhi delle aziende. Il rovescio della medaglia è che non potrai scaricare l’IVA su eventuali acquisti e spese per la tua attività (ricordi? Te ne abbiamo parlato nel capitolo sulla tassazione del forfettario).
  • sei esonerato dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta e di presentazione della relativa dichiarazione annuale.
    Questo, tra l’altro, ti consente di risparmiare sull’onorario del commercialista: la gestione del forfettario è molto più snella e, quindi, economica di quella del regime ordinario.
  • non sei tenuto a registrare le fatture emesse, i corrispettivi e gli acquisti.
    Meno tempo da dedicare a queste attività significa più tempo per lavorare o… per rilassarti!
  • dal 1° gennaio 2025 puoi emettere fattura semplificata, senza tetto massimo di importo (prima il limite era di 400€, che rimane per i contribuenti non forfettari). Come stabilito dal Decreto Legislativo di recepimento della nuova normativa UE in materia di IVA, come modificata dalla direttiva 2020/285, ti permette di rispettare l’adempimento della fatturazione in modo più semplice. 


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Eccezioni all’esonero IVA: operazioni intracomunitarie ed estere

Ci sono alcune operazioni per le quali, anche se sei in regime forfettario, hai l’obbligo di assolvimento dell’IVA (resta comunque escluso il diritto di detrazione sulle relative fatture). Ecco quali sono:

  • acquisti intracomunitari: entro la soglia di € 10.000 sarai assoggettato ad imposta nel paese di provenienza; in caso di superamento della soglia di € 10.000 dovrai assolvere l’IVA integrando la fattura emessa dall’operatore comunitario con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta. L’IVA va versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Inoltre, devi presentare l’Intrastat, ovvero l’elenco delle operazioni intracomunitarie effettuate.
  • prestazioni di servizi “generiche” di cui all’art. 7-ter ricevute da soggetti esteri (UE o EXTRA-UE). In tal caso dovrai assolvere l’IVA integrando la fattura emessa dall’operatore comunitario con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta. Anche in questo caso, dovrai versare l’IVA entro il 16 del mese successivo a quello dell’operazione;
  • in generale, in tutti i casi in cui il contribuente forfettario deve assolvere l’imposta mediante il reverse charge (un particolare meccanismo che consente di far ricadere gli obblighi IVA sul destinatario della vendita di un bene o sul prestatore di servizio).

Gli obblighi contabili e la fatturazione nel regime forfettario

Ma quindi, eccezioni a parte, se hai il regime forfettario non c’è nessun adempimento obbligatorio? Non è proprio così: purtroppo qualche incombenza c’è anche per te, ma non disperare. Sono tre gli obblighi imposti a chi opta per il regime agevolato:

  • devi numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali;
  • sei tenuto alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi (solo chi vende tabacchi, giornali e carburanti è esonerato). Resta quindi l’obbligo di emettere e conservare la fattura ma, come abbiamo visto, senza l’aggiunta dell’IVA (chi è esonerato dall’emissione della fattura deve comunque rilasciare scontrino o ricevuta fiscale).
  • hai l'obbligo di fatturazione elettronica
    Devi emettere, ricevere e conservare le fatture in formato elettronico. Per saperne di più, leggi l'approfondimento sull'obbligo di fattura elettronica per il forfettario.

Una precisazione relativa alla fatturazione.
Ormai ti è chiaro che, con il forfettario, devi emettere fattura ma senza aggiungere l’IVA all’importo richiesto al cliente. Perché il documento sia in regola, però, devi:

  • Inserire la dicitura obbligatoria prevista per le fatture in regime forfettario, cioè: “operazione senza applicazione dell’IVA” in riferimento alla normativa “art. 1 comma 58 Legge n. 190/2014”. Un esempio di dicitura corretta per i professionisti in regime forfettario è quindi: “Operazione senza applicazione dell’IVA, effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, l. n. 190 del 2014 così come modificato dalla l. n. 208 del 2015 e dalla l. n. 145 del 2018”.
  • Applicare una marca da bollo da 2€ sulle fatture che superano l’importo di €77,47. Puoi acquistare la marca da bollo in un qualsiasi tabacchi.

Per capire meglio come compilare la fattura e vedere un fac simile, consulta il capitolo 5, dedicato alla fattura per il regime forfettario.

Le semplificazioni in materia di imposte sui redditi

Passiamo ora al secondo tipo di semplificazioni che ti spettano se scegli il regime forfettario: quelle relative alle imposte sui redditi. Non solo non devi pagare l’IRAP, ma c’è molto di più.

  • Sei esonerato dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili.
    Resta, come abbiamo visto, l’obbligo di conservare documenti ricevuti ed emessi, ma la contabilità in generale sarà molto snella ed economica.
  • Sei escluso dall’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale;
    Si tratta di una sorta di autoverifica della propria adeguatezza alle regole del fisco che si sostituisce, dal 2019, agli studi di settore.
  • Non sei sostituto d’imposta e quindi non devi operare le ritenute alla fonte.
    Quindi al professionista che ha svolto un lavoro per te, devi pagare l’intero importo senza trattenere somme da versare poi al fisco al suo posto. Attenzione però: nella tua dichiarazione dei redditi dovrai indicare l’importo pagato e il codice fiscale della persona a cui hai fatto il versamento.
  • Non sei soggetto a ritenuta alla fonte sui tuoi ricavi e compensi.
    Devi però segnalare la cosa. Nella fattura, quindi, oltre alla dicitura sull’esenzione IVA di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, devi inserire anche una dichiarazione di questo tipo:
    operazione non soggetta a ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 1, comma 67, l. n. 190 del 2014 e successive modificazioni”.

Nei prossimi capitoli approfondiremo uno dei vantaggi del regime forfettario che ti abbiamo appena illustrato, cioè l’esonero dalla ritenuta d’acconto. Prima però vediamo come compilare una fattura se sei in regime forfettario.

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Questo contenuto è aggiornato al 2024.