Autore: Fatture in Cloud

Hai un’attività e applichi il regime forfettario? Devi sapere che questo regime ha subito nel tempo diverse modifiche e periodicamente è soggetto a novità: scadenze, adempimenti e regole fiscali sono infatti in fase di revisione continua.
Il 2025, in particolare, è stato un anno ricco di importanti cambiamenti, che hanno contribuito a estendere i benefici della tassazione ridotta: vediamo quali sono.
Una novità più importanti per il regime forfettario è arrivata con la Legge di Bilancio 2025.
Dal 1° gennaio, infatti, è cambiato l’importo del reddito da lavoro dipendente e pensione che permette di aprire una partita IVA applicando il regime forfettario.
Dal limite di 30.000 euro si è passati a 35.000 euro, con un impatto diretto sulla possibilità di accedere al regime agevolato per chi nel 2024 ha percepito anche un reddito da lavoro dipendente o una pensione.
La modifica, come detto, è operativa dal 1° gennaio, ma non si tratta di un intervento strutturale. Si applicherà quindi solo fino al 31 dicembre 2025 e, salvo novità, dal 2026 verrà ripristinata la soglia precedente.
Questo significa che se intendi accedere (e restare) nel regime forfettario il prossimo anno, dovrai accertarti che il reddito da dipendente o pensione percepito nel corso del 2025 non superi l’importo ordinario di 30.000 euro.
Si tratta di un aspetto che dovrai monitorare con attenzione: oltre questo limite, è obbligatorio passare al regime ordinario di tassazione.
Scopri di più sull’accesso al regime forfettario per i lavoratori dipendenti >
Anche la riforma fiscale ha portato a novità importanti per i titolari di partita IVA.
A partire dall’anno 2024, le somme percepite a titolo di rimborso delle spese sostenute per gli incarichi nei confronti del cliente non concorrono alla formazione del reddito.
Semplificando, l’impresa o il professionista che anticipa delle spese per eseguire l’incarico affidatogli, e che vengono successivamente addebitate al cliente, non fanno reddito e quindi non sono tassate. Un esempio? Basta pensare alle spese per trasporti e carburanti, o ancora a quelle sostenute per acquistare materiali.
La stessa regola si applica anche ai forfettari? Al momento vi sono alcuni dubbi e l’Agenzia delle Entrate non ha fornito chiarimenti specifici. Si tratta di un aspetto non di poco conto, considerando che poter sottrarre queste spese dal proprio reddito incide non solo sulle tasse da versare ma anche sulla verifica del limite di fatturato per poter applicare il regime agevolato.
In attesa di indicazioni più chiare, è bene ricordare le ulteriori novità operative che incidono sulla gestione della tua partita IVA forfettaria.
Per semplificare le regole di fatturazione, e per ridurre i costi di gestione delle attività di ridotte dimensioni, dal 1° gennaio 2025 i titolari di partita IVA che applicano il regime agevolato possono emettere fatture in modalità semplificata senza limiti di importo.
Fino allo scorso anno, la fattura semplificata poteva essere usata per operazioni fino a 400 euro. Una soglia abolita per chi opera in regime forfettario, che può quindi usare la fattura più snella a prescindere dall’importo dell’operazione.
Ma cos’è la fattura semplificata? Si tratta della tipologia di documento da emettere sempre in modalità elettronica, ma con un numero ridotto di informazioni.
I dati obbligatori per una fattura semplificata, secondo l'articolo 21-bis del Decreto IVA, includono:
Guardando sempre alle misure agevolative, dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore un’altra importante novità per le partite IVA, compresi i forfettari.
Quest’anno i contribuenti titolari di partita IVA nel regime forfettario possono accedere a due diverse agevolazioni sui contributi INPS:
Se quindi hai aperto la tua partita IVA nel corso del 2025, potrai presentare domanda per beneficiare dello sconto del 50% per i primi tre anni di attività. Successivamente potrai richiedere la riduzione ordinaria del 35%.
Attenzione però: l’agevolazione spetta solo se sei iscritto alla gestione INPS artigiani e commercianti. Non spetta invece se sei iscritto alla gestione separata per i liberi professionisti.
Per ulteriori informazioni, leggi l’approfondimento sulle riduzioni INPS per i contribuenti forfettari >
Nella rassegna delle novità per il 2025, non si può non citare anche il debutto dei nuovi codici ATECO.
Dal 1° aprile è infatti operativa la nuova classificazione elaborata dall’ISTAT, che ha modificato la struttura dei codici per numerose attività.
La nuova classificazione ha un impatto diretto sul regime forfettario. Come saprai infatti, per calcolare l’imposta sostitutiva da versare è necessario considerare in prima battuta il coefficiente di redditività stabilito per l’attività svolta.
Si tratta della percentuale di “forfettizzazione del reddito” prodotto nell’anno, che determina la base imponibile effettiva sulla quale applicare poi l’aliquota del 15 per cento (o del 5 per cento per le startup), differenziata sulla base del codice ATECO di appartenenza.
Cosa è cambiato quindi nel 2025? Nulla, e potrai quindi continuare a calcolare il tuo reddito imponibile e le imposte da versare come di consueto. Ti segnaliamo però che si attendono novità nei prossimi mesi: il MEF dovrà infatti aggiornare la tabella con i coefficienti di redditività allegata alla legge n. 190/2014, adattandola alla nuova classificazione. Non ci sono però al momento tempistiche certe.
Ultima novità da segnalare riguarda il patto fiscale. Ricorderai infatti che nel 2024 anche per i forfettari è stato possibile accedere al concordato preventivo biennale, in via sperimentale e per una sola annualità.
Chi ha aderito al concordato ha potuto determinare in anticipo il proprio reddito, sulla base della proposta elaborata dall’Agenzia delle Entrate, e “fissare” quindi le imposte da versare per l’anno 2024.
La sperimentazione è però terminata senza rinnovi: la seconda stagione del concordato, relativa al biennio 2025-2026, ha lasciato fuori le partite IVA forfettarie.
Con questo capitolo abbiamo terminato la guida di Fatture in Cloud al regime forfettario. Ora hai le principali conoscenze e gli strumenti necessari per aprire e gestire la tua attività adottando il regime agevolato con consapevolezza. Buona fortuna!