Capitolo 9

Cos’è una startup e in cosa differisce dall’azienda tradizionale

La tua attività è una startup o un’azienda tradizionale? Per saperlo, hai bisogno di conoscere la definizione e le caratteristiche di una startup. Inoltre, è anche importante sapere la distinzione tra startup e fase di startup.

Autore: Fatture in Cloud

Startup o azienda tradizionale? La differenza non è affatto scontata, anzi alcune volte la classificazione è incerta. Inoltre, esiste anche una fase di startup, che molto spesso viene confusa con la startup intesa come attività imprenditoriale. Facciamo un po’ di chiarezza su tutti questi concetti e definiamo il significato di ognuno.

Definizione di startup, nella legge italiana e non solo

Lo Stato italiano, nella legge 221/2012, più comunemente conosciuta come “Decreto Crescita 2.0”, definisce startup le startup innovative, che, essenzialmente:

  • sono costituite da zero, oppure non hanno più di 5 anni,
  • offrono un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico,
  • hanno un contenuto fortemente innovativo, inteso come: investimento rilevante in ricerca e sviluppo (almeno il 15% del rapporto tra fatturato e costi annui), forza lavoro costituita almeno per 1/3 da dottorandi o 2/3 dei soci o collaboratori con laurea magistrale, o ancora nel possesso di un prodotto brevettato.

Alle attività che rispettano questi requisiti lo Stato italiano riserva delle agevolazioni, quali l’esonero da alcune imposte e maggiore flessibilità nella gestione dei dipendenti.

In realtà il significato di startup è molto più ampio rispetto a quello inteso dalla legge italiana. Una startup è tale non per la sua tecnologia, ma per l’innovazione, nel modo nel suo modello di business e in ciò che offre.

Tra le definizioni fornite dagli esponenti più rilevanti del settore, troviamo che la startup:

  • è un’organizzazione temporanea in cerca di un business model replicabile e scalabile (Steve Blank),
  • offre nuovi prodotti o servizi in condizioni di estrema incertezza (Eric Ries),
  • è concepita per crescere velocemente (Paul Graham).

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Le caratteristiche fondamentali di una startup

Approfondiamo alcune delle caratteristiche che abbiamo visto nel paragrafo precedente e che costituiscono l’essenza di una startup.

  1. Modello di business scalabile: una startup è in grado di crescere in modo esponenziale, anche utilizzando poche risorse o comunque senza essere influenzata dalla scarsità di risorse.
  2. Modello di business ripetibile: ogni attività ha un modello di business, cioè una propria logica secondo cui si organizza e offre i propri prodotti e servizi. Quello delle startup può essere replicato in diversi Paesi, in contesti e tempi differenti, senza bisogno di grandi modifiche.
  3. Approccio per tentativi ed errori: nelle startup si fanno diversi tentativi ed errori, prima di trovare il modello di business e la strategia ideale. È un metodo sperimentale, che richiede tempo e sforzi. Al contrario, le aziende tradizionali tendono a mettere in atto un modello già consolidato e collaudato, senza nessun stravolgimento.
  4. Componente innovativa: la startup è innovativa nel modo di porsi nei confronti dei clienti. Le possibilità sono due:Ciò che importa quindi non è l’innovazione tecnologica, bensì la capacità di porsi nel mercato in modo nuovo e differente.
    • soddisfa un bisogno non ancora appagato da nessun altro,
    • soddisfa un bisogno già esaudito, ma lo fa in modo totalmente diverso da tutti gli altri.
  5. Temporaneità: l’idea di startup nasce per avere durata limitata nel tempo; infatti, in quanto scalabile, in breve tempo dovrebbe trasformarsi in una grande impresa.

La fase di startup aziendale

La tua nuova attività non ha le caratteristiche che abbiamo elencato nel paragrafo precedente? Allora è un’azienda di tipo tradizionale.

Nonostante ciò, non devi considerare il termine startup totalmente estraneo al tuo caso. Infatti, “startup”, nella sua accezione di “fase di startup”, indica anche l’operazione di avvio di una nuova attività e il periodo durante il quale nasce e viene lanciata un’azienda, di qualsiasi natura essa sia.

La fase di startup è quella in cui:

  • analizzi il mercato potenziale, formuli il modello di business e cerchi finanziatori e investitori che ti permettano di sostenere economicamente l’apertura e l’avvio dell’attività, tutte operazioni che abbiamo descritto nei capitoli precedenti;
  • porti a compimento tutte le pratiche burocratiche necessarie all’apertura della partita IVA;
  • sei “agli inizi”, con tutto ciò che questo termine comporta:
    • un gruppo di lavoro numericamente limitato,
    • impiegati e fondatori che alternano l’impegno nella nuova attività con altri lavori,
    • flessibilità nei compiti, nelle comunicazioni e nei processi.

In sintesi, il termine “startup” può identificare 2 situazioni:

  • una particolare tipologia di azienda caratterizzata da un modello di business scalabile, ripetibile e inedito e dotata di una forte propensione all’innovazione;
  • nella sua accezione di “fase di startup”, l’avvio e la fase embrionale di una qualsiasi nuova attività.

Startup innovativa o azienda tradizionale che sia, la tua nuova attività deve essere inquadrata in una delle forme giuridiche riconosciute dallo Stato italiano. Stabilire quale è una scelta importante, in quanto comporta importanti implicazioni legali e finanziarie, come l’importo delle tasse da pagare. Il prossimo capitolo ti aiuterà a decidere quale forma giuridica si adatta meglio alla tua idea di attività.

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Questa guida è terminata. Hai capito come valutare la tua idea di business, se può essere vincente oppure non essere così appetibile. Inoltre, hai fatto tesoro di alcuni consigli su come progettare la tua nuova attività anche in condizioni di crisi e avendo pochi fondi. Infine, hai scoperto alcuni strumenti fondamentali, come il Business Plan, e delle definizioni, come quella di startup.

Il prossimo passo? Affrontare le pratiche burocratiche che ti porteranno all’apertura ufficiale della tua nuova attività. Abbiamo dedicato una nuova guida a questo tema, dove rispondiamo a tutti i dubbi più comuni in merito, a partire dal primo: quando è obbligatorio aprire Partita Iva?