Capitolo n° 7

Regime fiscale per Partita Iva: cos'è, tipologie e quale scegliere

La scelta del regime fiscale e contabile è un passo molto importante per chi apre la partita IVA. Scopriamo i pro e i contro dei tre regimi a tua disposizione: forfettario, semplificato e ordinario.

Autore: Fatture in Cloud

 

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Tra le varie scelte da compiere prima di aprire Partita Iva, rientra quella del regime fiscale e contabile.
Come le altre viste nei capitoli precedenti, anche questa decisione è da prendere con molta attenzione e, ti consigliamo, con l’aiuto di un Commercialista. Infatti, in base al regime fiscale scelto, dovrai seguire regole e obblighi ben precisi nella gestione della tua Partita Iva.

Cosa s’intende con regime fiscale? E quali sono i regimi fiscali previsti dall’ordinamento italiano? In questo capitolo rispondiamo alle varie domande, fornendoti le informazioni essenziali sull’argomento e indicazioni per l’approfondimento.


 

Cos'è un regime fiscale

Il regime fiscale è l’insieme delle regole fiscali e contabili da rispettare per essere in regola con il fisco e con la legge.

In base alle caratteristiche di un’attività, a quelle personali e alla scelta della forma giuridica che vuoi adottare, puoi scegliere uno tra i vari regimi.

La scelta del regime influenza direttamente alcuni aspetti della gestione della partita IVA. Ad esempio, se scegli il regime forfettario, operi con un’unica aliquota e pagherai il 15% di imposte su una base imponibile calcolata in modo forfettario. Invece, se scegli quello ordinario, dovrai pagare tasse quali l’IRPEF o l’IRES e l’IRAP (ne parliamo in modo approfondito nel capitolo dedicato alle tasse di una Partita Iva) .



Quali sono i regimi fiscali e contabili in vigore in Italia?
Scopri la risposta del Commercialista Allievi.

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Regime ordinario e semplificato: cosa sono

Tra i tipi di regime previsti dall’ordinamento italiano ci sono il regime ordinario e il regime semplificato.

Il regime ordinario è obbligatorio per:

  • le società di capitali,
  • le società di persone che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 500.000 euro nel caso di prestazione di servizi e a 800.000 euro in caso di altre attività.

Con questo regime viene richiesta una contabilità articolata e diversi registri sia da tenere che da presentare alle autorità competenti.

Il regime semplificato è, invece, un regime che riduce notevolmente gli obblighi contabili per le attività che rientrano entro un certo limite di volume di affari. Il vantaggio di questo regime consiste nella sua semplicità di applicazione, che rende in questo modo la gestione della tua Partita IVA molto meno onerosa.

Per rientrare nel regime semplificato, la tua ditta individuale o società di persone deve avere un limite di ricavi di 500.000 euro nell’ambito dei servizi e un limite di ricavi di 800.000 euro se la tua attività si occupa di altro.

Approfondiremo l’argomento nel capitolo successivo, dedicato interamente al regime ordinario e semplificato.


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Regime fiscale forfettario: cos’è

Il regime fiscale forfettario, che viene disciplinato dalla Legge n. 190/2014 e modifiche successive, è un regime agevolato dedicato a tutti coloro che hanno Partita Iva individuale.

Se rientri nella categoria di chi ha Partita Iva individuale e vuoi avviare una nuova attività oppure ne hai già una in possesso, puoi avvalerti del regime forfettario, purché rispetti determinati requisiti. Tra questi, i ricavi o compensi percepiti nell’anno precedente, che devono rientrare nel limite di 85.000 euro.

Per quanto riguarda la tassazione, è prevista un’imposta sostitutiva pari al 15% del reddito imponibile che, per i primi 5 anni di attività e a determinate condizioni, si riduce al 5%.

A livello di semplificazione contabili e fiscali, non hai l'obbligo di tenuta delle scritture contabili, né di applicazione, liquidazione e versamento dell’IVA e non devi operare ritenute d’acconto.

Infine, artigiani e commercianti possono chiedere la riduzione del 35% dei contributi INPS da pagare in un anno.

Per scoprire tutto su questo regime fiscale, leggi la guida completa di Fatture in Cloud al regime forfettario.

Apertura Partita Iva - raccolta contenuti Fatture in Cloud

 

Quale regime scegliere e perché è importante farlo con attenzione

Quale regime conviene scegliere: ordinario, semplificato o forfettario? Non esiste una risposta valida per tutti i casi.

Come abbiamo detto in precedenza, puoi accedere a determinati regimi solo se rispetti determinati requisiti, tra cui rientrare in certi limiti di ricavi o compensi.

Inoltre, prima di decidere quale regime adottare, dovrai anche considerare il codice ATECO della tua attività. Si tratta di un codice alfanumerico utilizzato per la classificazione delle attività economiche e che deve essere indicato nella domanda di apertura della Partita Iva. Il codice ATECO è fondamentale perché, soprattutto in regime forfettario, le tasse da versare vengono calcolate in base al coefficiente di redditività associato a tale codice.

Come vedi, non è facile affermare quale sia il regime migliore per te, poiché i fattori da prendere in considerazione sono diversi. Per questo motivo, il nostro consiglio è di aprire partita IVA con un Commercialista, che, grazie alle sue competenze ed esperienze, potrà aiutarti nella scelta.

Nel prossimo capitolo approfondiremo due dei regimi che abbiamo appena esaminato: il regime ordinario e il regime semplificato.


Domande frequenti sul regime fiscale

  1. Cos'è un regime fiscale?
    Il regime fiscale è l'insieme di regole fiscali e contabili da seguire per essere in regola con il fisco e con la legge.

  2. Quali sono le tipologie di regime fiscale e contabile?
    I principali regimi in vigore in Italia sono il regime ordinario, il regime semplificato e il regime forfettario.

  3. Quale regime conviene?
    Non esiste una risposta univoca. La convenienza di un regime, infatti, dipende da vari fattori, come i ricavi o compensi che pensi di percepire e la stima dei costi da sostenere per gestire l’attività.