Autore: Fatture in Cloud
Per rendere la fattura elettronica “comprensibile” al Sistema di Interscambio serve descriverla con dei “codici”. Tutti i codici disponibili sono presenti nelle “specifiche tecniche”, un documento preparato dall’Agenzia delle Entrate.
Qui forniamo un elenco dei codici per definire: il tipo di documento, la natura dell’operazione e le ritenute previdenziali. Diversi di questi codici sono stati introdotti a inizio 2021, con la pubblicazione delle specifiche tecniche 1.6, che hanno segnato l’introduzione di un nuovo tracciato xml.
Gli elenchi sono aggiornati e sono conformi alle specifiche tecniche 1.7, le più recenti, stabilite su provvedimento di fine 2021.
Questi codici servono a individuare la tipologia di documento elettronico trasmesso, quindi a specificare se si tratta, ad esempio, di una fattura “standard”, oppure di un acconto/anticipo su fattura o, ancora, di una nota di credito o di debito.
L’Agenzia delle Entrate, nelle specifiche tecniche 1.7, ammette questi codici per “TipoDocumento” :
I codici ammessi sono:
Se devi applicare alle tue fatture ritenute di tipo previdenziale, puoi inserire uno di questi codici:
Scegliere i codici più idonei a descrivere una fattura è fondamentale per trasmettere informazioni precise al Sistema di Interscambio; per questo motivo, se hai qualche incertezza, ti consigliamo di chiedere conferma al Commercialista.
Ora che abbiamo visto quali codici si possono utilizzare nelle fatture, passiamo a un altro campo che incontriamo al momento della compilazione: il bollo. Quando e come lo si deve inserire? E come si versa la relativa imposta? Nel prossimo capitolo rispondiamo a queste e ad altre domande.
Questo contenuto è aggiornato al 2022.